Ecografia Tiroidea

L’ecografia tiroidea è l’esame che dà la maggiore quantità di indicazioni sulla forma della tiroide e sui noduli della tiroide. Indica anche lo stato di infiammazione della tiroide. L’infiammazione della tiroide è alla base di numerose disfunzioni.

L’ecografia tiroidea è diventata pratica di routine nello studio della tiroide. Come conseguenza la quantità di noduli rilevati è aumentata in maniera vertiginosa.

L’ecografia tiroidea nel 50%-60% dei casi rivela la presenza di noduli tiroidei.

L’ecografia tiroidea, se usata correttamente, è fondamentale sia nella fase di diagnosi delle malattie della tiroide che nell’eventuale periodo post operatorio.

L’ecografia tiroidea non deve essere considerato un “esame” perché non esistono termini assoluti cui paragonare le immagini. In questo senso è del tutto diversa da un comune esame radiologico. La sua massima utilità si ottiene quando viene eseguita dal medico che ha anche visitato il paziente. In tal modo la valutazione delle immagini sul monitor consentono di chiarire meglio il sospetto diagnostico. Sarà quindi possibile programmare in modo corretto gli ulteriori esami. L’ecografia tiroidea quindi deve essere considerata un’estensione della visita clinica.

Che cosa è una ecografia

La sonda che viene usata per eseguire l’ecografia tiroidea genera onde ultrasonore. Queste arrivano alla tiroide. L’impatto con la ghiandola genera onde di ritorno. Queste onde sono captate dalla stessa sonda e inviati a un computer. Il computer elabora il segnale e lo trasforma in un’immagine, trasmessa al monitor. L’immagine è composta di piccoli punti (eco). I punti sono di maggiore o minore intensità e ciò si traduce in aspetti diversi dell’immagine finale. Muovendo la sonda si visualizzano le diverse aree della tiroide.

Caratteristiche da esaminare

La prima valutazione si riferisce alla posizione della tiroide nella sua sede naturaletiroidetrasv(fig 1 – tiroide normale).

Sono possibili infatti le ectopie. Questo termina indica la presenza della tiroide in una sede diversa dalla solita.

Viene quindi definita la morfologia cioè la forma della tiroide. E’ abbastanza frequente il riscontro di una emiagenesia. Con questo termine si indica la mancanza congenita di una parte della tiroideemiagenesia-sn(fig 2 emiagenesia sinistra della tiroide. Il lobo tiroideo sinistro non si evidenzia).

Si stabilisce poi il volume della tiroide, mediante la misurazione dei lobi e dell’istmo.

Si passa quindi ad esaminare la ghiandola in relazione a due aspetti: ecogenicità ed ecostruttura.

L’ecogenicità indica il grado di intensità del grigio che caratterizza il tessuto tiroideo. Ogni organo ha una normale ecogenicità, diversa da organo a organo. L’ecogenicità è ridotta (tessuto detto ipoecogeno) in caso di infiammazione della tiroidetir-cron(fig. 3 tiroidite cronica, lobo destro della tiroide).

L’ecostruttura è normale se non sono presenti noduli o calcificazioni (fig 1).

I noduli vengono descritti per la loro localizzazione nel corpo della tiroide. Si forniscono le misurazioni dei vari noduli. E’ indispensabile valutare i margini dei noduli. Margini netti sono buoni indicatori della benignità del nodulo. Si definisce poi l’ecogenicità dei vari noduli. Sono isoecogeni se uguali al tessuto tiroideo normale. Ipoecogeni se più scuri, iperecogeni se normali.isoiib

(fig.4 nodulo isoecogeno)

L’iperecogenicità e l’isoecogenicità sono associati a una maggiore possibilità di nodulo benigno. Immagini anecogene indicano la presenza di liquido dentro il nodulo.

Molta attenzione deve essere posta alla presenza di calcificazioni interne al nodulo. Calcificazioni grossolane sono comuni e non rivestono particolare significato. Microcalcificazioni (microspot iperecogeni) sono indici molto sensibili di processi neoplastici. La valutazione di questi aspetti richiede grande esperienza e competenza da parte del medico.

Lo studio della vascolarizzazione della tiroide può dare ulteriori indicazioni. In caso di infiammazione tiroidea e conseguente ipertiroidismo può evidenziarsi un aumentato flusso di sangue (fig. 5)basedow2(fig. 5 malattia di Basedow) La presenza di un flusso intenso e irregolare nei noduli può far sospettare la loro natura maligna. In assoluto comunque il ruolo di questo aspetto è meno rilevante du quanto ritenuto in passato. Dopo aver studiato l’aspetto della tiroide si estende l’indagine alle strutture vicine. La trachea deve essere in asse. Un nodulo tiroideo può deviare la trachea.

Attenzione particolare va posta infine alla presenza di eventuali linfonodi nel collo. Questi si evidenziano spesso perchè aumentano di dimensioni in corso d infiammazioni. Possono però essere ingrossati se sono sede di metastasi di tumori della tiroide. L’ecografia tiroidea consente di differenziare i linfonodi infiammati da quelli tumorali con ottima sensibilità.

Presso lo studio di Endocrinologia Lo Coco – Palermo – Monreale viene eseguita l’ecografia della tiroide come indispensabile complemento per lo studio di questa ghiandola.

Rappresenta l’esame Gold Standard nell’ identificazione e nella caratterizzazione dei noduli tiroidei; consente di valutare dettagliatamente le dimensioni, la localizzazione, nonchè l’eventuale coinvolgimento delle stazioni linfonodali laterocervicali del collo.

Di seguito un Caso Studio di Ecografia Tiroidea effettuata presso Lo Studio di Endocrinologia Lo Coco a Palermo.

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