Tiroide e gravidanza 1: lo jodio

I rapporti fra tiroide e gravidanza sono molteplici e complessi. Interessano l’organismo sia quando la tiroide funziona normalmente sia in corso di malattie della tiroide.

Tiroide e gravidanza: fisiologia

pancia

Durante la gravidanza si verificano numerose modificazioni della funzione dei vari ormoni. Anche il metabolismo generale dell’organismo viene modificato.

Una conseguenza è la comparsa di modificazioni di vario tipo e importanza sulla funzione della tiroide.

La gravidanza è quindi un evento che pone vari problemi.

La gravidanza può modificare l’evoluzione delle malattie della tiroide. Le malattie della tiroide possono d’altronde modificare il corso della gravidanza. La cura delle disfunzioni tiroidee richiede particolari attenzioni in corso di gravidanza.

La patologia tiroidea è molto diffusa nel sesso femminile, circa sette volte più che nel sesso maschile.

Tiroide e gravidanza: modificazioni del metabolismo dello jodio 

Lo jodio è un elemento fondamentale per la funzione della tiroide.

La gravidanza modifica due aspetti principali del metabolismo dello jodio.

Lo jodio viene eliminato dal rene con una velocità maggiore rispetto a quella delle donne non gravide. La aumentata escrezione renale dello jodio rende necessario un maggiore apporto di jodio all’organismo.

Questo si traduce in un aumento della richiesta di ormoni tiroidei, fino a una volta e mezzo la norma.

In sostanza la tiroide aumenta la sua funzione per mantenere una normale quantità di jodio nel corpo. E’ una risposta fisiologica all’aumento di escrezione renale di jodio.

All’aumento della funzione corrisponde uno stimolo all’aumento di volume della tiroide.

Per questo motivo l’assunzione di jodio deve essere aumentata durante la gravidanza.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda un apporto giornaliero di iodio pari a 150 μg. Durante la gravidanza il fabbisogno aumenta fino a 250 ug al giorno.

In molte zone la quantità di jodio che entra nell’organismo con il cibo è ridotta. Se l’assunzione di jodio è di circa la metà nemmeno un aumento del volume della tiroide pari al 60% della norma riesce a compensare il deficit.

Lo jodio può inoltre risultare inferiore al necessario nel corso degli ultimi mesi di gravidanza.

In questo periodo una quota di jodio passa dalla circolazione materna a quella del feto.

Si sommano quindi un aumento della richiesta di ormone tiroideo e una perdita di jodio

L’equilibrio ormonale tiroideo è quindi modificato profondamente rispetto allo stato precedente alla gravidanza.

La continua sovrastimolazione della tiroide determina un aumento del suo volume. Questo può poi portare alla formazione di noduli.

Anche il feto è esposto al rischio di aumento di volume della tiroide.

I bambini nati da madri con scarso apporto di jodio in corso di gravidanza hanno maggiori rischi di deficit neurocognitivi.

Lo jodio, a cencentrazioni molto alte, può inoltre determinare un effetto di inibizione sulla tiroide fetale. E’ pertanto necessario evitare eccessi nell’assunzione di jodio.

Per determinare se l’assunzione di jodio è in quantità corretta sarebbe necessario eseguire la valutazione della quantità di jodio nelle urine. E’ un esame semplice che però non viene eseguito di routine neanche nei Centri specializzati.

Un metodo alternativo è stata recentemente proposto. Consiste nella valutazione dei livelli di Tireoglobulina nel sangue. Questa sostanza è un precursore degli ormoni tiroidei e aumenta quando vi è un incremento della funzione della tiroide.

Un aumento della Tireoglobulina in gravidanza può quindi indicare un aumentato stimolo della tiroide per carenza di jodio.

Vari fattori possono però interferire con l’interpretazione di questo risultato. E’ pertanto necessario che la scelta di eseguire questo dosaggio e la sua interpretazione vengano demandati all’Endocrinologo.

Tiroide e gravidanza : conclusioni

Tiroide e gravidanza sono strettamente collegate. La gravidanza determina variazioni del metabolismo dello jodio e della funzione della tiroide.

Queste, in zone di carenza jodica, sono uno stimolo per la formazione del gozzo. Tale stimolo è presente sia nella madre sia nel feto.

Dopo il parto si ha una riduzione, spesso non completa, del gozzo. Questo è uno dei motivi per cui le malattie della tiroide sono più frequenti nel sesso femminile.

La comparsa di gozzo aumenta la possibilità di formazione di noduli e di alterazioni della funzione della tiroide.

Il rapporto fra tiroide e gravidanza implica quindi la necessità di aumentare l’apporto di jodio durante questo periodo.

L’assunzione di sale addizionato con jodio (sale jodato) è il modo più semplice per raggiungere questo obbiettivo.

 

 

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